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I numeri dell’immigrazione: presentato il Dossier 2020

Afronte di un lievissimo aumento netto annuo di residenti stranieri in Italia, che a fine 2019 sono in totale 5.306.500 (appena 47.100 in più rispetto all’anno precedente: +0,9%), i non comunitari regolarmente soggiornanti hanno conosciuto, per la prima volta dopo vari anni, una diminuzione del loro numero, calato di ben 101.600 unità (-2,7%) e giunto così a poco più 3.615.000. In maniera corrispondente a tale diminuzione, è probabilmente aumentata la presenza di non comunitari irregolari.

Questo è quanto emerso dal Dossier Statistico Immigrazione 2020, anche quest’anno curato dal Centro Studi e Ricerche Idos in partenariato con il Centro Studi Confronti, presentato il 15 dicembre.

Gli immigrati irregolari, stimati in 562.000 a fine 2018, per effetto e del Decreto sicurezza varato in tale anno sarebbero cresciuti nel corso del 2019 di ben 120-140.000 unità. A fine 2019 erano già stimati in oltre 610.000 e a fine 2020 avrebbero plausibilmente sfiorato i 700.000 se, nel frattempo, non fosse intervenuta la regolarizzazione della scorsa estate a farne emergere circa 220.500, in stragrande maggioranza dal lavoro in nero domestico e solo in minima parte dal lavoro nero in agricoltura.

“Dal lato del lavoratore straniero le politiche sono sistematicamente restrittive e per nulla costruttive da 22 anni. Basti pensare che il Testo unico sull’immigrazione è del 1998. Non prevedendo la politica alcun tipo di mediazione strutturale, la grossa fetta del lavoro degli immigrati si è sviluppata con un cosiddetto ‘Welfare fai da te’” ha detto durante la presentazione del Dossier il presidente di Idos Luca Di Sciullo.

L’emergenza sanitaria ed economica causata dal Covid- 19 nel 2020 ha inoltre determinato per molti immigrati un peggioramento delle condizioni occupazionali, più visibile nel settore agricolo e nel comparto domestico. Se nel biennio 2018-2019 il tasso di irregolarità lavorativa in agricoltura era del 39%, durante la fase 1 dell’emergenza Covid è giunto al 48%. Sul fronte dei collaboratori domestici, secondo stime elaborate da Assindatcolf, da marzo a giugno 2020 si sono persi complessivamente circa 12.950 rapporti di lavoro regolari.

Tuttavia, i lavoratori domestici hanno potuto beneficiare di più della procedura di emersione introdotta dal Decreto Rilancio.

V.R.

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