LETTERA ALLA SCUOLA Il testo integrale
Aquanti sono impegnati nel mondo della scuola in Umbria.
Quest’anno ricorrono i settant’anni della Costituzione della Repubblica italiana, un documento fondamentale per tutti noi. In modo particolare per chi vive nella scuola è importantissimo il riferimento all’articolo 33 della Costituzione dove si parla della centralità di questa istituzione nel quadro giuridico-sociale del nostro Paese. La scuola è un’istituzione “strategica”. Accanto ad altre agenzie educative, a partire dalla famiglia, primo soggetto educante, essa dà un contributo fondamentale alla formazione dell’uomo e del cittadino.
Se va salvaguardata la libertà di insegnamento, all’interno delle coordinate etiche e costituzionali, occorre anche fare in modo che l’impegno degli educatori e il clima generale della comunità scolastica siano un vero servizio alle giovani generazioni, alle quali la Chiesa sta prestando speciale attenzione nel Sinodo loro dedicato, e alle stesse famiglie.
Il progresso di un Paese si misura anche dall’importanza che si dà alla scuola e al buon funzionamento delle istituzioni scolastiche. Ne va del progresso morale e culturale, ma anche di quello materiale ed economico di una nazione.
Viviamo tempi non facili dal punto di vista del lavoro degli educatori e degli insegnanti e a volte, per chi vive nella scuola, di fronte alle nuove situazioni che incalzano, si sperimenta la difficoltà di rapportarsi adeguatamente con le nuove generazioni e con le famiglie. E tuttavia la scuola rimane una “grande comunità educante” – come ha detto anche di recente Papa Francesco – dove non si devono semplicemente seguire i programmi e le attività, ma soprattutto occorre creare delle relazioni positive che fanno crescere insieme educatori ed educandi.
Parlando di scuola anche alla luce della Costituzione repubblicana non possiamo dimenticare quelle straordinarie figure di insegnanti, a volte misconosciuti, e il cui lavoro non viene adeguatamente valorizzato ed apprezzato, che si impegnano specialmente nelle “periferie esistenziali”, come i quartieri difficili delle grandi città dove tanti ragazzi non frequentano la scuola o abbandonano presto gli studi. Ci piace riassumere questi autentici “testimoni” nella figura di un “martire” della mafia: don Pino Puglisi. Sacerdote palermitano, insegnante di matematica e anche di religione nelle scuole della città, aveva capito che si potevano e dovevano coniugare, per la crescita della persona, legalità e Vangelo e aveva promosso tutta una serie di iniziative per tenere vicino a sé i giovani, strapparli dalla strada e dalla delinquenza, e dare loro un futuro.
L’impegno nella scuola è decisivo, anche se a volte è faticoso. Attraverso di esso si forgia una società pacifica, democratica e fraterna, e si dà concretezza alla speranza di un domani migliore. Tutti gli operatori della scuola siano fieri della loro vocazione e all’altezza di questa grande missione.
Giungano a tutti i nostri auguri di un buon anno scolastico!
Assisi, 4 ottobre 2018, festa di san Francesco di Assisi Mons. Domenico Sorrentino vescovo delegato Annarita Caponera coordinatrice