L’incontro del Papa con i giovani per rispondere alle loro domande
Il6ottobre Papa Francesco ha incontrato in aula Paolo VI i giovani e i Padri sinodali. Riferendosi a un elenco di questioni, ha anzitutto precisato, con un pizzico di humour: “Qui ci sono le domande scritte… Le risposta le daranno i Padri sinodali. Perché, se dessi io le risposte qui, annullerei il Sinodo! Le risposte devono venire da tutti, dalla nostra riflessione, dalla nostra discussione e, soprattutto, devono essere risposte fatte senza paura. Mi limiterò soltanto a dire qualche cosa che possa servire, qualche principio”.
Per prima cosa, “a voi giovani, che avete dato la vostra testimonianza, che avete fatto una strada, dico: questa è la prima risposta. Fate la vostra strada. Siate giovani in cammino, che guardano gli orizzonti, non lo specchio. Sempre guardando avanti, in cammino, e non seduti sul divano”.
È poi emerso il tema della coerenza: “Quando voi vedete una Chiesa incoerente, una Chiesa che ti legge le Beatitudini e poi cade nel clericalismo più principesco e scandaloso... io capisco... Se sei cristiano, prendi le Beatitudini e mettile in pratica”.
Poi un appello: “Per favore, voi giovani, ragazzi e ragazze, voi non avete prezzo. Non siete merce all’asta. Per favore, non lasciatevi comprare, non lasciatevi sedurre, non lasciatevi schiavizzare dalle colonizzazioni ideologiche, che ci mettono idee nella testa, e alla fine diventiamo schiavi, dipendenti, falliti nella vita!”.
E ancora, “tanti dei vostri esempi, che avete fatto oggi, sono sull’accoglienza. Michel ha fatta questa domanda: ‘Come vincere la mentalità sempre più diffusa che vede nello straniero, nel diverso, nel migrante un pericolo, il male, il nemico da cacciare?’. Questa è la mentalità dello sfruttamento della gente, di fare schiavi i più deboli. È chiudere non solo le porte, è chiudere le mani.
Oggi sono un po’ di moda i populismi, che non hanno niente a che vedere con ciò che è popolare. ‘Popolare’ è la cultura del popolo, la cultura di ognuno dei vostri popoli, che si esprime nell’arte, si esprime nella cultura, si esprime nella scienza del popolo, si esprime nella festa. Ogni popolo fa festa a suo modo. Questo è popolare. Ma il populismo è il contrario: è la chiusura su un modello. Siamo chiusi, siamo noi soli. E quando siamo chiusi, non si può andare avanti. State attenti!”.